L'egoismo,
ovviamente nella sua sana e nobile accezione, costituisce il principio su cui
si basano tutti i comportamenti degli esseri viventi, ed in particolare degli
esseri umani.
Ma negli umani,
appunto, come si manifesta l'egoismo?
L'Uomo, ma
anche la Donna ovviamente è, un essere molto complesso, per cui non sempre
l'analisi dei suoi comportamenti risulta immediata. Cercherò in modo spicciolo
di abbozzarne una.
Premesso che la
prima cosa a cui ciascuno tende è il soddisfacimento dei propri bisogni,
proviamo ad identificarli o a darne una classificazione.
Di sicuro in
testa abbiamo i bisogni primari che io chiamerei anche fisiologici :
Alimentarsi e dormire, perché senza di essi non può assicurare la sopravvivenza
di ciascun individuo, per cui sono bisogni imprescindibili.
Io aggiungerei
anche riprodursi, perché senza la riproduzione non si può garantire la
sopravvivenza della specie, anche se, in effetti, esistono dei soggetti che non
ne sono interessati.
Ovviamente se i
bisogni fossero solo questi, le cose sarebbero troppo semplici e saremmo anche
tutti uguali. Ad esempio, un altro bisogno importante è il soddisfacimento del
piacere. Proprio in virtù di questo bisogno, gli individui si differenziano.
Poiché l'uomo è
si fatto di un corpo fisico, ma possiede anche un intelletto sufficientemente
sviluppato, i piaceri possono essere di tipo materiale o di tipo intellettuale.
Per intenderci, i piaceri materiali sono quelli derivanti in maniera diretta ed
immediata dai cinque sensi: Il sesso, i piaceri della gola.
I piaceri
intellettuali sono quelli che ovviamente derivano dai cinque sensi, perché questi
rappresentano i canali di comunicazione con il mondo esterno, ma scaturiscono
da una elaborazione mentale di quello che percepiamo : per esempio il piacere
che deriva dalla lettura di un libro, quello che deriva dal possesso di alcuni
oggetti e tutti gli affetti in generale.
Quando i
bisogni cominciano a diventare tanti, difficilmente potranno essere soddisfatti
tutti, per cui si rende naturalmente necessario assegnare a ciascuno di essi
una priorità per poter attuare con successo il nostro egoismo e, naturalmente,
occorre definire delle regole, che dovrebbero essere soggettive, per la
definizione di tali priorità.
Apparentemente,
nella società moderna, non c’è soluzione al dilagare della tendenza alla
monetizzazione totale.
Intendo dire
che ormai sembra talmente radicata che i più fanno proprio fatica a disgiungere
il valore monetario dall’essenza di una cosa. Cerco di spiegarmi meglio. È
abbastanza naturale ormai, quando pensiamo ad un oggetto, pensare
immediatamente al controvalore in euro, o in una qualsiasi valuta corrente che
quell’oggetto ha. Tutto questo, per gli oggetti fisici può avere un senso,
poiché in un mondo dove il baratto, per ovvie ragioni, è diventato ormai poco
applicabile, risulta molto comodo introdurre un agente intermedio che è appunto
il denaro. Su questo non ci piove, e non mi sogno assolutamente di contestare
questo meccanismo.
Il problema
secondo me si pone quando ci troviamo di fronte alla necessità di dover
stabilire una priorità per i bisogni legati a beni ed oggetti non materiali, ed
è questo che differenzierà ciascun individuo.
Ci saranno persone che attueranno il proprio egoismo focalizzandosi su oggetti che possono essere monetizzati in qualche modo e persone che, invece, si focalizzeranno su oggetti e bisogni che non possono essere monetizzati. Queste due categorie difficilmente potranno riuscire a trovare un equilibrio che consenta di relazionarsi tra di loro in modo armonico.
Dipinto di Alberto
Sughi
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