Il primo decreto per contrastare il coronavirus è stato
emanato la sera del 7 marzo.
Dal giorno 9, ogni pomeriggio consulto i dati pubblicati
sulla pagina dedicata del sito del ministero della salute.
Lo faccio, non tanto per capire quali siano gli effetti del
decreto (che nel frattempo è stato anche adattato), poiché affinché questi si
vedano, a mio avviso, occorreranno ancora almeno altri sette giorni, quanto per vedere come il virus si
sta diffondendo in Italia.
Sulla base dei suddetti dati, ho elaborato i grafici che qui
allego.
Dal grafico 1 si può
vedere come il numero totale di soggetti positivi al virus, il numero di
nuovi contagi ed il numero di contagiati ricoverati in terapia intensiva sia in
crescita costante, ma pressoché lineare, quindi nessuno presenta la temuta
crescita esponenziale, caratteristica delle epidemie. Anche dal grafico 4 che
considera il numero totale di contagiati, si può vedere che per quanto la
pendenza cresca più rapidamente, non lo fa con andamento esponenziale.
Questo a mio avviso è interpretabile col fatto che forse si
tratta di un virus non particolarmente trasmissibile, oppure con il fatto che
le condizioni igieniche in generale, sono migliorate negli ultimi decenni. Non
sono un epidemiologo, per cui lascio queste conclusioni a persone esperte in
materia.
Dal grafico 4 si vede come il numero dei ricoverati in
percentuale rispetto al numero di soggetti positivi sia in calo. E questo è
interpretabile col fatto che in generale il trattamento del malato non richiede
cure ospedaliere. In effetti è interpretabile anche col fatto che si tende
probabilmente a ricoverare i contagiati solo in caso di effettiva necessità.
Quello che a mio avviso è di più difficile lettura è il
grafico 2, in cui sono mostrati in percentuale: il numero di pazienti
ricoverati in terapia intensiva, il numero di guarigioni, il numero di decessi.
Quello che colpisce è che nonostante la percentuale di
pazienti ricoverati in terapia intensiva diminuisca, il numero di decessi
aumenti.
Che cosa può significare questo ?
La mia interpretazione personale è si stia manifestando una
condizione di carenza di risorse, in termini di strutture e, soprattutto, in
termini di personale specializzato, medico e paramedico.
Non è forse il caso di investire in tali risorse ?
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