“Se infatti amate quelli
che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se
salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche
i pagani altrettanto?” [Matteo 5, 46-47]
Non saprei dire con certezza se
sono credente o meno, certo è, però, che sono convinto che Gesù Cristo sia stato
un fine filosofo e psicologo, anche se quest’ultimo termine non era ancora in
voga ai tempi in cui lui ha vissuto.
È vero che le sue manifestazioni
sono più facili quando esso è reciproco, ma l’amore è un sentimento, anzi,
probabilmente è il più folle ed inspiegabile dei sentimenti, per cui è
totalmente vano cercare di spiegarlo.
Sarebbe troppo semplice amare
solo se si è amati o cercare di dare una spiegazione razionale all’amore
riducendolo a quello che si prova per qualcuno che ci tratta sempre bene o che
non delude mai le nostre aspettative. A me questa sembra una visione troppo
narcisistica dell’amore in cui si ama qualcuno come riflesso dell’amore per noi
stessi.
Per me l’amore non è un “do ut
des” ma qualcosa che succede, che non si riesce a spiegare e non cessa anche se
non è ricambiato. Tutt’al più può essere nascosto, ma non certo eliminato.
Come non essere d'accordo con Gesù? Troppo facile
amare chi ci ama.
Il dipinto è di Caravaggio