giovedì 29 febbraio 2024

Razzismo

Checché se ne dica, senza per questo voler scandalizzare i benpensanti, gli esseri umani sono alla base razzisti.

Come al solito, prima di indignarvi, vi chiedo di leggere il pezzo fino in fondo, oppure di astenervi da qualsiasi commento.

Sono razzisti, perché seguendo una moda che recentemente sta dilagando, molti di loro si indignano di fronte alla deplorevole usanza di nutrirsi con carne di animali allevati e poi uccisi.

A parte il fatto che l'essere umano è onnivoro ed ha bisogno di mangiare anche proteine animali, comunque non voglio addentrarmi in questa materia.

Io potrei essere anche d'accordo, dal punto di vista etico, che non sia bello allevare degli esseri viventi, magari in condizioni igieniche ed ambientali vergognose, solamente per cibarsene. Proprio qui si capisce quanto siamo razzisti.

Purtroppo il nostro metabolismo non ci consente di nutrirci di materiale inorganico, quindi se vogliamo sopravvivere, dobbiamo assumere dei composti organici, che in natura si trovano solo negli esseri viventi, siano essi animali o piante.

Siamo razzisti perché ci scandalizziamo quando mangiamo animali, ma risultiamo impassibili se mangiamo delle piante.

Mi dite perché?

Non esistono anche le coltivazioni intensive di vegetali solo per ricavarne del cibo?

Che cosa rende eticamente corretto alimentarci di piante piuttosto che animali?

Non mi venite a dire che è perché gli animali soffrono. Siamo sicuri che le piante non soffrano?

O è solo perché le piante soffrono in un modo diverso da come soffriamo noi che ci rende la loro sofferenza piu tollerabile?

Che cosa è la nostra, una specie di solidarietà tra animali?

Ci da fastidio il fatto che abbiano cinque sensi come noi o che abbiano occhi (o anatomia) simili ai nostri?

 

Memoria

La planaria è un animaletto che molti potrebbero ritenere insignificante, ma che ha suscitato negli anni '60 una accesa discussione, a causa degli studi condotti dal prof. James McConnell nel decennio precedente.
Questo platelminte, nella sua semplicità biologica, ha più di una caratteristica singolare, ma quella che suscitò più di tutte, ormai quasi 50 anni fa, il mio interesse di studente liceale fu la capacità che queste bestioline hanno di acquisire i ricordi dei propri simili, semplicemente divorandone parte del corpo (eh si, le planarie sono anche cannibali, non penso però che se ne facciano un problema). Se ci pensiamo bene, è una cosa bellissima! A parte il fatto che potremmo considerare questa proprietà una specie di immortalità, essa è anche il modo per fare si che l'esperienza non si perda, a beneficio delle generazioni a venire.
Gli avvenimenti accaduti nei giorni scorsi mi hanno fatto ripensare a quegli studi e mi hanno fatto riflettere su come, invece, noi esseri umani, nonostante avessimo sviluppato delle tecniche sofisticate per trasmettere l'esperienza, abbiamo la tendenza a dimenticare facilmente gli avvenimenti che avrebbero dovuto insegnarci qualcosa per guidare il comportamento delle generazioni future ed evitare loro di commettere gli stessi errori commessi dalle generazioni precedenti. Sembra, infatti, che nonostante i tanti testi di storia in circolazione, una volta defunte le persone che sono state testimoni di un particolare avvenimento, nessuno sia in grado di ricordare e comprendere quell'avvenimento stesso. Tutti abbiamo studiato come un certo tipo di totalitarismo radicale, autoritario, demagogico e populista, scaturito dalle crisi economiche abbia condotto a conseguenze deleterie, ma apparentemente ne abbiamo perso la memoria.
Ne abbiamo perso la memoria al punto da non sapere riconoscerne i segnali, come diffusione sempre più massiccia di messaggi propagandistici, rimozione di dissidenti, perdita delle libertà alla base della democrazia.
Dovremmo anche noi adottare la stessa tecnica della planaria?

martedì 20 febbraio 2024

La perdita secondo Pavese


 


“Sciocco addolorarsi per la perdita di una compagnia: quella persona potevamo non incontrarla mai, quindi possiamo farne a meno.”

- Cesare Pavese - 

Sembra incredibile che Pavese abbia scritto una frase del genere, che ad una prima lettura potrebbe sembrare fortemente superficiale.

Invece è una considerazione desolatamente cinica e come tale anche provocatoria.

La nostra personalità altro non è che la combinazione di un numero di elementi con i quali giorno per giorno veniamo a contatto ed entriamo in relazione. Quanto più questi elementi sono complessi tanto più si intrecceranno con gli altri che concorrono alla nostra storia. Probabilmente gli elementi più complessi con i quali possiamo relazionarci sono gli esseri umani ed allora, o questa relazione è talmente marginale da non innescare in noi alcun cambiamento e quindi non lasciare traccia nella nostra personalità, o, se in qualche modo influenza il nostro modo di essere, significa che noi siamo quello che siamo anche per causa sua e quindi possiamo assolutamente affermare che non ne avremmo potuto fare a meno. Quello che sto dicendo è che se non avessimo mai incontrato quella persona, oggi saremmo altro di quello che siamo e quindi il nostro essere non ne avrebbe, assolutamente, potuto farne a meno per potere esistere. 

Allora, addoloriamoci per la perdita di una compagnia. Perché di quella persona non avremmo potuto fare a meno per essere ciò che siamo.



mercoledì 14 febbraio 2024

La gelosia secondo Capuana


 Penso, e mi piace pensare, che Capuana, come assenza di gelosia non intendesse "indifferenza, che è un'altra cosa. credo piuttosto che si riferisse al fatto che la gelosia ( cento anni fa, ma purtroppo ancora oggi ) ingenerasse dei comportamenti prevaricatori che limitano la libertà della compagna. Purtroppo bisogna ammettere che per ragioni culurali è sempre stata la donna più dell'uomo a subire. Ovviamente il non abbandonarsi a questi comportamenti non significa che il timore di perdere in parte o tutto l'affetto della persona amata non ci sia, ma solamente c'è anche il rispetto per la libertà di scelta del partner che non può essere considerato un oggetto ( di proprietà ) senza sentimenti.

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“Soltanto il possesso di una donna può giustificare in qualche modo la gelosia. Bisogna essere barbari per essere gelosi. la creatura umana non può appartenere a nessuno: è libera.. Esser gelosi significa esser padroni assoluti di un cuore, di un’anima. E’ bestiale…scusate la cruda parola"
- Luigi Capuana -
Il dipinto è di Gustav Klimt

L'arte della seduzione secondo D'Annunzio

 

Effettivamente gli uomini sono molto meno indulgenti. Per fortuna però le donne sono padrone delle arti della seduzione.
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"Gli uomini conoscono molto imperfettamente le arti della seduzione. L'ingenuità di certi uomini nel credersi sul serio irresistibili, e' davvero meravigliosa. Essi ignorano le regole piu' elementari di questa, diremo così, strategia ossidionale, gli errori che essi commettono sono innumerevoli e grossolani, e sarebbero irrimediabili nella maggior parte dei casi se l'indulgenza delle donne non fosse più grande della misericordia di dio."
- Gabriele d'Annunzio -
dipinto di Cesare Dandini

mercoledì 7 febbraio 2024

Impiegati attori


 Vi svelo un segreto: 

Per diletto, ma solamente per diletto, faccio l'attore. Mi diverto a fingere situazioni che non sono le mie ed a mettere maschere che non indosso nella mia vita reale.

Mi diverte un po' meno, invece, quella brutta razza di lavoratori che sono gli impiegati quando fanno gli attori nella vita. Fanno gli attori fingendo cose che non sono e facendo cose che, di fatto, non servono a niente, se non a riempire il loro tempo e far vedere che sono impegnati ed operosi.

Producono documenti ridondanti e ridondati, convocano riunioni dove non si decide nulla e non c'è niente da decidere, fanno lunghissime telefonate dove parlano tanto senza dire nulla, ma intanto il tempo passa e possono così mettere a tacere le loro coscienze.

Spesso queste persone non fanno l'unica cosa per la quale sono veramente retribuiti: pensare. Non perché non ne abbiano le capacità, ma semplicemente perché, indaffarati come sono ad agitarsi e a mostrare il loro impegno, non ne hanno il tempo. Alla fine qualcuno che non si preoccupa di queste apparenze avrà prodotto qualcosa e nessuno si accorgerà di loro.

sabato 3 febbraio 2024

Valore


Non è con il sistema metrico decimale che si misura il valore di un essere umano.

giovedì 1 febbraio 2024

Incomprensioni


 A volte diciamo o facciamo qualcosa solo per una sola persona.

Spesso quello che crediamo di capire può essere compreso da una sola persona.


Il dipinto è di Arnold Bocklin