mercoledì 29 dicembre 2021

Amore

 


Come si fa a non scrivere niente sull’amore?

Probabilmente si tratta del sentimento più importante e complesso che l’uomo possa provare e, tanto per ribadire ed un po’ anche per provocare chi non ci ha mai riflettuto abbastanza (e sono tanti), probabilmente l’espressione dell’egoismo più alta che possa essere concepita.

Certamente mi baso in piccolissima parte  sull’esperienza personale, ma anche, soprattutto, su molte confidenze riportate da amici, parenti, conoscenti, ed ovviamente anche sulla letteratura, che dedica all’argomento una cospicua produzione.

L’amore non ha niente di razionale e quanto mi dispiace per quelli che si illudono di descriverlo od interpretarlo tramite la ragione od, ancora peggio, pensano che sia amore il sentimento che provano e che per mezzo della ragione può essere spiegato. Che pensano che amore sia trovare qualcuno che corrisponde positivamente in tutto e per tutto alle nostre aspettative, sia nell’aspetto che nel comportamento. Ebbene io penso che queste persone non si sono mai davvero innamorate in vita loro.

Io credo che l’amore sia un mistero, che sia un’attrazione fatale alla quale non si riesce a dare spiegazione, ma per il quale nessun tentativo di sfuggirgli sia mai andato a buon fine, per tutti gli sforzi che possano essere stati fatti.

La persona innamorata conosce bene tutti i difetti dell’amato/a, ogni giorno ne scopre di nuovi, ne è pienamente consapevole e nonostante tutto non può fare a meno di amare. Arriva ad amare quegli stessi difetti.

Pensate quanto noiosa sarebbe una relazione in cui ognuno trovasse nell’altro/a esattamente quello che si aspetta, o che, ancora peggio, si accorgesse che per quanto inaspettata la reazione possa essere, essa coincide esattamente con il proprio modo di essere, senza stimolare in alcuna maniera ogni possibilità di cambiamento e quindi di crescita.  E quanto meravigliosa è invece quella in cui ci si sorprende giorno dopo giorno, si, a volte anche negativamente, ma in quello stesso istante si scopre di non poter fare a meno dell’altro/a. Proprio così, perché amare è anche migliorarsi a vicenda. Amare è scoprire reciprocamente i propri limiti e tendere ad allargare i propri orizzonti.

È vero, esistono anche gli amori non corrisposti, anzi forse sono la maggior parte, ed allora si soffre, ma la sofferenza è ripagata dal sentimento che si prova, già di per se una forma di appagamento, pur se destinato ad essere prima o poi soffocato. Non destinato a finire, perché un sentimento rifiutato, o forse solo non compreso, non si esaurisce naturalmente, ma destinato a non essere più manifestato. Probabilmente, proprio perché non ricambiati, questi sono gli amori che più difficilmente si consumano e quindi sono quelli che durano un tempo più lungo.

Nel vangelo di luca si legge: “Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.”

E quello è il vero peccato.


- Dipinto di Roberto Ferri -

lunedì 13 dicembre 2021

Rifugio


 


Con l’anima stanca,

in te mi rifugio

nel tempo impietoso.

E un calore si accende,

un conforto mi avvolge,

la tristezza si scioglie,

la speranza rinasce.

Mi volto un momento.

Sei già andata via.


Dipinto di E. Hopper

sabato 4 dicembre 2021

Niente e nessuno è insostituibile

 




Si dice che i proverbi rappresentino la saggezza popolare che spesso ci guida nelle nostre misere vicende di tutti giorni, così, un vecchio adagio recita: “Niente e nessuno è insostituibile”, per ricordarci che non dobbiamo preoccuparci quando qualcuno viene a mancare, perché tanto la nostra vita continuerà lo stesso a scorrere come prima ed in qualche modo le mancanze verranno sopperite da qualcun altro.

Io penso che questo sia molto vero per l’operaio, che quando ha una macchina che si guasta individua il pezzo rotto e lo sostituisce con uno esattamente identico. La macchina tornerà a funzionare esattamente come prima e nessuno si accorgerà di nulla.

Già per un artigiano lo stesso principio non vale più in modo così certo. Egli sa bene che se un oggetto fatto a mano si rompe, può fare di tutto per sostituire le parti andate perdute, ma alla fine l’oggetto risulterà diverso da come era prima. Può anche risultare migliore sotto certi aspetti, ma di sicuro non sarà più quello di prima.

A maggior ragione, quando chi viene a mancare non è un oggetto ma una persona, per quanto si voglia, e si cerchi di far proseguire la propria vita senza differenze, nulla potrà ritornare come prima.

Nelle maglie della nostra esistenza, la persona che improvvisamente sparisce lascia un buco che in qualche modo bisogna riparare per evitare che a partire da quel buco, la smagliatura si propaghi rischiando di disfare tutta la rete. Si cercherà allora di ricucire i lembi sfaldati, oppure si proverà a mettere una toppa, ma in entrambi i casi sarà evidente a tutti che in quel punto c’è qualcosa che non va e la rete comincerà a tirare da tutte le parti estendendo quelle tensioni a tutti gli angoli di quella tela danneggiata.

Ci si dovrà abituare a fare tutte le cose che si facevano prima, ma in un modo diverso ed alla fine ci si accorge che quelle cose che si fanno non sono più le stesse cose. Sono altre.

Piano piano ci si rende conto di non essere le stesse persone che eravamo prima, perché non esiste la nostra vita, nè il nostro essere distinto dalle persone a cui siamo o eravamo legati.

E poi ci si accorge che non ci si abitua. 

Mai!


Dipinto di Vincent Van Gogh