giovedì 19 ottobre 2023

Un'altra storia così

 


Un tempo, nelle aziende, le riunioni venivano fatte quando occorreva prendere delle decisioni che coinvolgevano diversi gruppi o dipartimenti dell’azienda stessa, per cui, di solito gli invitati erano relativamente numerosi, diciamo mediamente intorno alla decina di persone.

Se si doveva discutere di aspetti operativi che richiedevano l’operato di un paio, o di pochi addetti non si ricorreva certo alle sale riunioni, ma ci si vedeva nell’ufficio di uno dei partecipanti e si portava avanti il lavoro da fare.

Oggi, con la giustificazione di un presunto risparmio economico, gli ufficietti non esistono più ed i vari impiegati sono ammassati in grandi spazi comuni, magari con scrivanie flessibili, che prendono il nome di “open space”, per cui anche quando poche persone devono parlarsi, si rende necessario trovare un piccolo spazio chiuso, per evitare di disturbare gli altri colleghi che lavorano nello spazio comune. Si sono così create delle mini salette riunione da poter usare all’occorrenza.

Oggi voglio raccontarvi la storia di una di queste salette in una delle innumerevoli società per quali fin’ora ho lavorato.

Come dicevo prima, si tratta davvero di una sala molto angusta, adatta ad accogliere un massimo di due persone, ma è dotata di tutti i ritrovati della moderna tecnologia, fra cui prese di corrente, connessione LAN, schermo di ampie dimensioni a cui poter collegare il proprio PC portatile.
Dulcis in fundo, può fare affidamento anche su un dispositivo in grado di rilevare la presenza umana all’interno, collegato ad un segnalatore luminoso posto all’esterno, che assume colore verde quando la saletta è vuota e rosso quando la saletta è occupata da qualcuno.

Purtroppo, (succede anche nelle migliori famiglie) proprio questa funzionalità, dopo un breve periodo iniziale, ha cominciato a fare un po’ di capricci, non fornendo più la corretta informazione.

La faccenda non è stata molto semplice da risolvere, ma alla fine, dopo diversi mesi, grazie al contributo di numerosi tecnici, che però hanno richiesto un non trascurabile costo in termini economici e di risorse umane impiegate anche amministrative, per la gestione delle ditte appaltatrici, il problema è stato risolto e la funzionalità pienamente ripristinata.

Quello che mi lascia lievemente perplesso è però il fatto che sia la parete che la porta della saletta sono a vetri e lasciano perfettamente vedere se all’interno si trova qualcuno.

C’è una morale in tutto questo?  Non lo so.  Lascio decidere al lettore.


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