lunedì 9 marzo 2020

L'Italia ai tempi del corona virus



Come spesso mi succede anche questa riflessione mi viene ispirata da una conversazione con una persona amica. Perché si, è vero in due si ragiona meglio.
L’ultimo decreto a proposito di corona virus vieta anche gli spostamenti all’interno delle zone rosse, motivandolo con la necessità di dover rallentare il contagio per evitare di sovraccaricare i reparti di terapia intensiva, che allo stato attuale si trovano già in crisi.
L’Italia è considerata uno dei paesi con il miglior sistema sanitario, che secondo me è vero se si parla di diritto all’assistenza sanitari, ma proviamo a guardare un po’ di numeri ( quelli dell’8 marzo come riferiti su “Repubblica” sulla base dei dati forniti dal commissario Angelo Borrelli).
6387 contagiati, di cui 650 in terapia intensiva, pari a quasi il 10,2% dei contagiati.
Siamo un paese di 60 milioni di persone, il che vuol dire che il numero di contagiati dal corona virus in terapia intensiva incide per 0,00001% della popolazione nazionale.
A me sembra che un sistema sanitario che si trova in crisi per sopportare un tale incremento nella richiesta di posti nei reparti di terapia intensiva abbia qualche problema. Non è che i governi che abbiamo avuto negli ultimi 20 anni hanno un po’ esagerato con i tagli alla sanità ?
Purtroppo prima o poi i nodi vengono al pettine, e nel caso del sistema sanitario ce ne stiamo accorgendo in questi giorni.
L’altro nodo di cui gli effetti già si vedono, ma che probabilmente verrà preponderantemente alla ribalta è quello dei tagli all’istruzione.
Stiamo a vedere.

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