Come spesso mi succede anche questa riflessione mi viene
ispirata da una conversazione con una persona amica. Perché si, è vero in due
si ragiona meglio.
L’ultimo decreto a proposito di corona virus vieta anche gli spostamenti all’interno
delle zone rosse, motivandolo con la necessità di dover rallentare il contagio
per evitare di sovraccaricare i reparti di terapia intensiva, che allo stato
attuale si trovano già in crisi.
L’Italia è considerata uno dei paesi con il miglior sistema
sanitario, che secondo me è vero se si parla di diritto all’assistenza
sanitari, ma proviamo a guardare un po’ di numeri ( quelli dell’8 marzo come
riferiti su “Repubblica” sulla base dei dati forniti dal commissario Angelo
Borrelli).
6387 contagiati, di cui 650 in terapia intensiva, pari a
quasi il 10,2% dei contagiati.
Siamo un paese di 60 milioni di persone, il che vuol dire
che il numero di contagiati dal corona virus in terapia intensiva incide per
0,00001% della popolazione nazionale.
A me sembra che un sistema sanitario che si trova in crisi
per sopportare un tale incremento nella richiesta di posti nei reparti di
terapia intensiva abbia qualche problema. Non è che i governi che abbiamo avuto
negli ultimi 20 anni hanno un po’ esagerato con i tagli alla sanità ?
Purtroppo prima o poi i nodi vengono al pettine, e nel caso
del sistema sanitario ce ne stiamo accorgendo in questi giorni.
L’altro nodo di cui gli effetti già si vedono, ma che
probabilmente verrà preponderantemente alla ribalta è quello dei tagli
all’istruzione.
Stiamo a vedere.
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