domenica 12 aprile 2020

Multinazionale



Fra le tante scelte che apparentemente la vita ci propone c’è anche quella di dover decidere se dire qualcosa in cui crediamo, ma che potrebbe risultare impopolare alla maggior parte della gente o tacere.
Io sono quello delle scelte impopolari. Ed anche ciò che sto per scrivere risulterà sicuramente poco gradito ai più se non considerato una specie di blasfemia.
Non sono un teologo, quindi non ho la pretesa di fare una analisi colta. Quello che voglio esprimere è l’opinione dell’uomo della strada che deve vedersela con i mutui, con le bollette, con il vicino di casa rompiscatole, che ogni giorno pensa al pranzo ed alla cena. Ciò non di meno, anche l’uomo della strada a volte si pone delle domande più “spirituali”, o intellettuali ( a seconda se si creda nell’esistenza dello spirito o meno).
Io credo profondamente nella parola e negli insegnamenti di Cristo, ma attenzione non tanto per quanto riguarda l’esistenza di una vita ultraterrena (per lo meno ultimamente non ne sono più tanto sicuro), quanto per le implicazioni pratiche che possono avere nella vita degli esseri umani e non solo. Trovo quelle regole geniali. Al giorno d’oggi, magari ci sembrano quasi ovvie, ma non sono certo che lo fossero 2000 anni fa.
Certo è che quando guardo alla chiesa faccio davvero fatica a ritrovare il riflesso di quegli insegnamenti.
Mi sembra che la chiesa abbia costruito l’immenso numero di consensi di cui oggi gode, unicamente sulla promessa/speranza di una vita dopo la morte per il raggiungimento della quale dobbiamo comportarci in un certo modo adesso.
La chiesa in effetti mi sembra una multinazionale che sicuramente, almeno da quello che si vede non può essere definita senza scopo di lucro e si regge in piedi con contribuzioni volontarie dei suoi seguaci, o con la vendita di prodotti di vario genere, tra cui perfino prestazioni delle quali godere nella seconda vita (vedi le indulgenze).
Ma Gesù Cristo non si era arrabbiato tantissimo quando aveva scoperto che il tempio di Gerusalemme era diventato un mercato ?
Ad ogni modo tutte queste pratiche hanno sempre trovato largo consenso e seguito a dispetto dei principi cristiani di amore, uguaglianza e fratellanza come è avvenuto con le crociate o con l’inquisizione, giusto per fare esempi noti a tutti.
Ed è proprio per mantenere questo consenso che la chiesa mette in pratica mosse populiste e demagogiche che funzionano con le masse, ma ovviamente provocano il malcontento della parte più intellettuale della popolazione.
Il malcontento c’è sempre stato e sempre ci sarà, ma non importa. I dissidenti non costituiscono l’obiettivo della chiesa, a meno che questi non siano in grado di muovere le grandi masse, come è avvenuto in un passato recente con il comunismo, che pure ha tra i suoi ideali, principi molto vicini agli insegnamenti cristiani e che la chiesa ha combattuto screditandolo piuttosto che appoggiarlo, come invece sarebbe stato naturale.

Nessun commento:

Posta un commento