domenica 3 aprile 2022

Ipocrisia

 


Non nascondiamoci dietro ad un dito.

A me piace dire le cose come stanno e con concetti semplici e lineari.

Nonostante quello che possono dire i benpensanti, ogni nostra azione ha come fine ultimo il soddisfacimento dei propri bisogni personali. Chi la pensa diversamente è soltanto qualcuno che ancora non ne ha preso ancora piena coscienza.

Ovviamente, poiché l’uomo, per facilitare il raggiungimento dei propri obiettivi, ha sviluppato dei meccanismi sociali basati sulla differenziazione dei ruoli e sulla condivisione delle risorse, inevitabilmente ricorriamo quotidianamente al contributo che i nostri simili ci possono fornire, per cui, per forze di cose siamo costretti ad instaurare rapporti e relazioni di vario genere.

A questo punto fa la sua comparsa la morale.

Sul dizionario “Zanichelli”, in corrispondenza del vocabolo “morale” inteso come sostantivo, si legge:

parte della filosofia che studia i problemi relativi alla condotta dell'uomo SIN. Etica;
complesso di consuetudini e norme che regolano la vita pubblica e privata; "

E poi negli approfondimenti:

"Il complesso di consuetudini e norme che una persona o una collettività considerano come giuste e necessarie, e dunque accettano e propongono come modello da seguire nella vita pubblica e privata, in un'attività e simili si definisce morale."

Alla luce di questa definizione, fin dove è lecito quindi, spingerci avanti per il soddisfacimento delle nostre esigenze quando queste implicano il coinvolgimento di nostri simili?

Probabilmente fino al punto in cui si riesce a non provocare danni a questi nostri simili, a meno che essi stessi non siano consapevoli e coscienti dei danni di cui potrebbero essere vittime e lo accettino di buon grado.

Molte volte, due esseri umani che intavolano una relazione hanno obiettivi divergenti, anche di poco, per cui si deve giungere a compromessi affinché la relazione possa continuare. A questo punto diventa fondamentale la chiarezza di questi obiettivi perché si possano raggiungere dei compromessi soddisfacenti entrambe le parti. Purtroppo spesso, la tendenza all’egocentrismo prevale sull’egoismo ed uno dei due individui si lascia andare alla tentazione di mentire, nascondere o semplicemente lasciar credere all’altro individuo situazioni che non corrispondono al vero, arrecandogli alla fine dei danni fisici, o anche solo morali.

Non per niente gli antichi greci chiamavano “ipocriti” ( ὑποκριτής ) i commedianti, gli attori, quelli che recitano. Quelli che fanno credere qualcosa che invece non è.

A causa di questi comportamenti le relazioni, a qualsiasi livello, si avvelenano, compromettendo la riuscita ed il raggiungimento del fine ultimo dell’egoismo.

 Dipinto di James Ensor


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